L’occhio vuole la sua parte (pure nel marketing)

L’occhio vuole la sua parte (pure nel marketing)
26 Nov 2019

L’occhio vuole la sua parte (pure nel marketing)

Era il 1889 quando lo psicologo tedesco F. C. Müller-Lyer descrisse un'illusione geometrica alla quale oggi diamo il suo nome.

Essa consiste nel fatto che di due segmenti uguali, ai cui estremi siano poste delle punte di freccia, quello in cui le punte di freccia sono rivolte all'esterno appare più lungo rispetto a quello in cui le punte sono rivolte all'interno.

Nel marketing si può usare un concetto simile, quando si formulano i prezzi dei nostri prodotti o servizi.

Questo è il motivo per cui, risulta inconsciamente molto più conveniente un prodotto venduto a € 9,90 rispetto allo stesso prodotto venduto a € 10.

Anche se tutti conoscono questo trucco, anche se tutti sappiamo non esserci differenza, non importa.

Il nostro inconscio decide per noi!

E quando si tratta di cifre più elevate?

Anche in questo caso possiamo sfruttare la psicologia a nostro vantaggio.

La prima cosa da considerare è che, se si supera la soglia dei € 10 è fortemente sconsigliabile usare i decimali come incentivo di prezzo.

Addirittura se lo si fa con importi superiori ai € 100 o con prodotti di cui si vuole far percepire il valore (un prodotto di marca ad esempio), usare i decimali potrebbe risultare una presa in giro.

In questi casi quindi, usando la stessa "illusione ottica" si può usare un'altra regola famosa: la regola del 7.

Basterà infatti utilizzare il 7 come cifra finale di un prezzo, senza usare i decimali.

In questo caso quindi i € 50 diventeranno € 47, i 300 diventeranno € 297 e così via.

Su queste cifre è fondamentale omettere anche i decimali che farebbero sembrare il prezzo "psicologicamente" più elevato.

Del resto tra € 400,00 e € 397 c'è davvero un gran risparmio!

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