Una delle sfide principali per chi oggi fa marketing o più semplicemente attività di produzione di contenuti, è quella di rimanere impressi nella mente del consumatore per più tempo possibile.
Certo, catturare l’attenzione è importante.
Saperlo fare con gusto, con originalità, con tempestività e con la giusta dose di creatività è sicuramente una grande dote ed un valore aggiunto per garantire il successo della propria strategia di comunicazione.
Non sempre però campagne di visibilità troppo ricercate, sono lo strumento più efficace per posizionarsi nell’immaginario dei nostri target.
Esiste quindi una tecnica di marketing capace di avvicinarci a questo ambizioso obiettivo?
“La gente non vuole un trapano, vuole un buco nel muro” diceva Philip Kotler e da questa illuminante frase possiamo partire per parlare del più potente strumento differenziante da applicare al nostro marketing: lo Storytelling.
A differenza di quanto la traduzione letterale possa portarci a pensare, il significato di storytelling non è limitato al racconto di una storia.
Lo storytelling è la capacità di far immedesimare il cliente in una situazione, stimolandone una fantasia o ancora meglio risolvendo un suo specifico problema.
Tornando a Kotler ed alla sua celebre frase. Perché tu oggi acquisteresti un trapano, perché sei un appassionato di trapani?
No di certo. Più probabilmente perché vuoi fissare una mensola, cambiare un lampadario, costruire un mobile, appendere un quadro.
La grande sfida dello storytelling è quindi quella di riuscire a ricreare questa esigenza tramite il racconto di qualcosa almeno all’apparenza già accaduto, capace di ricreare l’esigenza nel target, ed al tempo stesso illustrando in modo dettagliato la nostra efficacia nel trovare la soluzione più adatta a quel contesto.
Una storia ben raccontata, argomentata e strutturata in modo convincente sarà sicuramente una solida ancora nella mente dei tuoi potenziali clienti.
Qualche mese fa, mi sono imbattuto in un bell’esempio.
Ne parlavo in questo video